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Anna Amorelli Gennaro

E’ venuta a mancare MARIANNA (Anna) GENNARO AMORELLI (di anni 98).

Professoressa di lettere, originaria della Sicilia, vive a Trento dal 1952, dopo una lunga carriera come insegnante, si dedica alla poesia pubblicando nel 1998 un libro di poesie dal titolo “Qualcosa dentro”. Diviene animatrice di diverse associazioni culturali tra cui la nostra Associazione Esperantista Trentina. Ha conseguito premi in diversi concorsi letterari.

Ci ha lasciato bellissime poesie, molte tradotte in esperanto con la collaborazione della nostra associazione. Verranno presto pubblicate.

Corso di Esperanto 2018-2019

L’Associazione organizza un 

corso base di

ESPERANTO

La presentazione del corso avrà luogo

mercoledì 24 ottobre 2018 alle ore 17.00

presso la sede dell’associazione

in Via Zara, 7/A a Trento

Il corso avrà una durata di 24 lezioni settimanali:

tutti i mercoledì – dalle 17.00 alle 18.30

Informazioni : www.esperanto.net o www.esperanto.trento.it

Gli interessati possono partecipare gratuitamente.

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Scarica la locandina  !!!

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“Zamenhofa vendredo” – Il venerdì di Zamenhof – 2015

Ludwik Lejzer Zamenhof, come ormai sappiamo è l’iniziatore dell’Esperanto. Il 15 dicembre, anniversario della sua nascita, per tutti gli esperantisti è il più importante momento per celebrarlo con incontri, feste e propaganda esperantista.

Noi nella nostra sede a Trento, abbiamo avuto la possibilità di fare il nostro giorno di Zamenhof il venerdì successivo, per questo lo abbiamo chiamato il “Venerdì di Zamenhof (Zamenhofa Vendredo). Sono venuti a trovarci alcuni vecchi e nuovi amici, per anticiparci gli auguri di Natale e parlare dei nostri progetti.

Zamenhofa Tago 03zamenhofa Tago 01  Zamenhofa Tago 02

Una coppia Italo-Norvegese, una coppia italo-Tedesca (entrambe le coppie si sono conosciute “per colpa” dell’esperanto), una amica di Arezzo e due giovani soci del gruppo esperantista universitari di Trento.

Una bella e simpatica serata, preceduta dalla visita della città e dei famosi mercatini di natale di Trento.

20-o Congresso Ecumenico Esperantista Internazionale a Cadine (TN – Italia) – 2014

“Ĉu Kristo estas dividita?” – “Cristo è stato diviso?”

Ekumena Esperanto-kongreso

Il 20° congresso ecumenico internazionale degli esperantisti si è svolto a Cadine (Trento) presso il Centro Mariapoli “Chiara Lubich” dal 16 al 23 agosto 2014. Tema del congresso fu: “Cristo è stato diviso?” scelto in occasione della settimana dedicata in quell’anno all’unità dei Cristiani.

Vi hanno partecipato più di 70 congressisti di 15 paesi, fra i quali 18 italiani. È stato probabilmente il più importante evento internazionale legato all’Esperanto mai accaduto a Trento e uno dei più importanti in Italia.

Lo svolgimento relativo all’analisi di vari argomenti da trattare nei sette giorni ha coinvolto in pieno i congressisti in un quotidiano assiduo impegno al fine di attuare un comune accordo.

Sabato, all’arrivo dei partecipanti, i soci A.E.T. Norma Cescotti e fra Pierluigi Svaldi si sono preoccupati, fino a notte fonda, di accogliere i congressisti per accompagnarli a destinazione, in collina, al Centro Mariapoli di Cadine, frazione di Trento, sede del Movimento dei Focolarini, creato dalla trentina Chiara Lubich nel primo dopoguerra e diffuso rapidamente in tutto il mondo. In serata si è svolta la consueta reciproca presentazione, (la “interkona vespero”) o saluto (“revido”) dei partecipanti, naturalmente, usando solo la lingua Esperanto.

Il mattino successivo, domenica, si è svolta l’apertura del congresso con il benvenuto dei presidenti dell’I.K.U.E. (Unione Internazionale Cattolica Esperantista) Giovanni Daminelli e Philippe Cousson per il Keli (Lega internazionale dei Cristiani esperantisti), essendo stati anche i due programmatori condivisi del congresso. In seguito il saluto di due rappresentanti del Movimento dei Focolarini, nostri ospitanti, ci hanno relazionato sulla loro storia e attività, il cui scopo è molto simile a quello degli esperantisti. Di seguito la messa ecumenica solenne con i concelebranti don Bernard Eichkom, cattolico, bavarese e il pastore luterano Wolfram Rohloff, della Bassa Slesia. Nel pomeriggio altre due conferenze: del francese Philippe Cousson, dal titolo “Cosa rimane dopo cinque secoli di separazione?” e della croata Marija Beloŝceviĉ, sul tema: “50 anni di Unitatis Reintegratio”. Dopo cena la signora Eva Farkas Tatar della Chiesa riformata di Budapest ha proposto delle meditazioni dalle pagine della Bibbia e dalle sue esperienze personali.

Il lunedì mattina, visita l’arcivescovo di Trento mons. Luigi Bressan con la descrizione della sua attività ecumenica in qualità di diplomatico nella lontana Asia Orientale, delle difficoltà di comunicare nelle lingue sconosciute di diverse popolazioni e incoraggiandoci di proseguire nella nostra attività per diffondere la lingua Esperanto, la quale, non avendo nazione ne confini, sarebbe l’unica a contribuire anche all’unità dei cristiani nel mondo. Prima di salutarci ha voluto cantare insieme a tutti noi il “Padre Nostro” in Esperanto. Seguirono due conferenze: di Giovanni Daminelli dal titolo “Il concilio di Trento (quello del 16° secolo, che ebbe la durata di 24 anni) in prospettiva storica” e di Norma Cescotti Covelli dal titolo “Vita quotidiana a Trento durante il Concilio”.

Nel pomeriggio ci siamo spostati a Rovereto per visitare la monumentale Campana dei Caduti sulla collina di Miravalle proseguendo per Borgo Sacco in visita alla chiesa ortodossa dove ci aspettava il sacerdote responsabile, per salutarci secondo il rito di quel culto. Per la durata di tutto il pomeriggio ci ha accompagnato il presidente del Centro Ecumenico Diocesano, Alessandro Martinelli che ci ha fatto la guida dandoci molte informazioni sui luoghi visitati.

Martedì mattina si sono svolti gli incontri dei due gruppi per discutere separatamente sulla propria attività. Nel pomeriggio ci siamo recati al Santuario di S. Romedio, con la guida di fra Pierluigi Svaldi. In serata un gruppo di bambini e giovani danzatori, il “Brainstorm” ci ha proposto uno spettacolo di danze moderne.

Il mercoledì è stato destinato per intero alla visita a Merano. Accompagnati dal sig. Martinelli che ci ha fatto da guida alla Sinagoga e al sottostante Museo ebraico, dove abbiamo ricevuto importanti informazioni sui riti e i costumi degli Ebrei. Nel congedarci, abbiamo cantato tutti in Esperanto, insieme agli Ebrei presenti, la preghiera “Shemà Israel” che ogni ebreo osservante recita quotidianamente mattina e sera. A mezzogiorno abbiamo consumato un pranzo in un ristorante tipico, secondo un menù locale, preordinato per noi e offertoci dall’arcivescovo di Trento. Nel pomeriggio abbiamo visitato la cattedrale e altri luoghi tipici della città. A sera, al ritorno, dopo la cena, ci ha rallegrato il quintetto musicale “Il tamburo del sole” con un concerto di musica popolare israeliana.

Il giovedì è stato dedicato alla visita della città di Trento. Il sig. Martinelli ci ha fatto ancora da guida al Centro ecumenico diocesano da lui diretto, alla Cattedrale e relativa piazza Duomo, alla chiesa di S. Maria Maggiore e, nel tardo pomeriggio all’antica basilica di S. Lorenzo, dove i due pastori protestanti, Rohloff luterano, e Cousson calvinista, hanno celebrato insieme la loro “Santa Cena” secondo un rito comune.

Il venerdì è stata una giornata libera per i congressisti, che, a gruppi, hanno scelto di visitare luoghi diversi mentre i direttivi dei due gruppi IKUE e Keli sono rimasti in sede a trattare indipendentemente i loro programmi annuali organizzativi. A sera, durante la “adiaŭa vespero” (serata d’addio) ogni gruppo nazionale ci ha proposto un proprio spettacolo, con canti locali, recitazione, danze popolari ecc.

Gli organizzatori logistici del congresso: Daminelli, Cescotti e Svaldi hanno ricevuto un piccolo segno di riconoscenza per il lungo e proficuo lavoro, nonché un fragoroso applauso da tutti i convenuti.

Ancora oggi, negli annuali congressi che seguirono, si ricorda con nostalgia l’“indimenticabile” congresso di Cadine.

Questi i rapporti fotografici dell’importante Congresso Ecumenico Esperantista a Trento: Pagina 1       Pagina2

 

 

 

Giovanni Peterlongo, il sindaco esperantista

Peterlongo_targaA 90 anni dall’insediamento, e a 50 anni dalla pubblicazione della “Dia Komedio” (la traduzione in esperanto della “Divina Commedia” di Dante)

Nell’occasione del centenario del gruppo esperantista trentino

si ricorda il “sindaco esperantista”, il primo dell’Italia redenta.

 

Martedi, 24 giugno 2014 – ore 16.30,
Sala degli Affreschi – Biblioteca comunale,
via Roma, 55 – Trento

Interventi Previsti:

– Giovanni Peterlongo, il nipote
– Un rappresentante della Associazione Esperantista trentina

– “Giovanni Peterlongo e il suo Trentino
Giuseppe Ferrandi, Direttore del Museo Storico del Trentino

– “Giovanni Peterlongo, l’uomo e il politico
Andrea Robol, assessore alla Cultura del Comune di Trento

– “La situazione linguistica del Trentino
Serenella Baggio, linguista, Università degli Studi di Trento

– “Giovanni Peterlongo e l’Esperanto
Davide Astori, linguista, Università degli Studi di Parma

– “Una antologia in esperanto della letteratura trentina
Carlo Minnaja, matematico, Università di Padova, Akademio di Esperanto

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Da Wikipedia: Giovanni Perterlongo…

100 anni all’ AET

100_aetL’Associazione Esperantista Trentina è lieta di informare tutta la comunità trentina e il mondo esperantista del raggiunto traguardo dei 100 anni di attività.

Per celebrare questa occasione, ricordarne la lunga storica e parlare dei programmi futuri, ci ritroveremo

SABATO 14 GIUGNO 2014
alle ore 10.00
Presso la sala antica della biblioteca dei Frati Francescani
In via Venezia, 10

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Qui potete scaricare il libretto, prodotto dal nostro gruppo, su primi 100 anni della nostra associazione. Buona lettura

Il libro “Via Zamenhof” di Roman Dobrzynski

Presentazione del libro “Via Zamenhof” di Roman Dobrzynski

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Venerdì 28 febbraio 2014, si è svolta a Trento in Sala degli affreschi della Biblioteca cittadina, la presentazione del libro “Via Zamenhof” da parte della traduttrice Michela Lipari.

Intervallando dei brani del libro/intervista dello scrittore polacco Roman Dobrzynski, la Lipari ha presentato quest’opera come testimonianza della  vita vissuta da ebrei polacchi durante la seconda guerra mondiale a Varsavia. Infatti l’intervistato era (l’intervista è durata 9 anni, dal 1993 al 2002) il Ludwik Zamenhof (classe 1925) nipote dell’omonimo creatore dell’Esperanto (1859-1917). Quel nipote che dovette cambiare il nome in Christophe Zaleski per sfuggire più di una volta alla morte sotto il regime nazista fino alla fine della guerra. Al termine di questa, gli sembrò giusto mantenere oltre al nome “inventato” e che comunque gli salvò la vita, anche il suo nome di nascita e quindi lo conosciamo con il nome di Louis Christophe Zaleski-Zamenhof.

E’ naturale che nella sua intervista venga toccato anche approfonditamente il “nonno”  e la sua opera, l’Esperanto. E di questo molte pagine sono piene di notizie, che trattano delle origini, della nascita e dei primi sviluppi, dei problemi e dei congressi, delle speranze e delle delusioni che l’Esperanto ha dispensato al creatore e ai primi adepti.

E’ un libro da leggere per esperantisti, ma anche per non esperantisti!

“Zamenhofa Tago”

zamenhofDomenica 8 dicembre 2013, con una settimana di anticipo, abbiamo festeggiato la “Giornata di Zamenhof”: l’anniversario della nascita di L.L. Zamenhof, il “costruttore” dell’Esperanto. Zamenhof è nato a Byalistok, in Polonia, il 15 dicembre 1857 e questa data è entrata nel novero degli anniversari che per gli esperantisti hanno un significato particolare.

La nostra Associazione si è riunita in sede per un momento di convivialità anche in vicinanza delle festività di fine anno e lo scambio reciproco di auguri anche per l’imminente nuovo anno.

E’ stata l’occasione per una rassegna e un aggiornamento sugli impegni per il 2014 in previsione dei congressi in vista nel prossimo agosto 2014: il Congresso Nazionale Esperantista a Fai della Paganella e il Congresso Ecumenico Esperantista Europeo a Cadine di Trento. Saranno impegnativi per tutta l’Associazione: vediamo di fare la nostra parte affinché ne guadagni il movimento intero;  un piccolo sforzo da parte di ciascuno porta ad un grande risultato di gruppo.

Auguri a tutti!

(Ugo)